La caratteristica fondamentale del disturbo dell’orgasmo femminile e' un persistente o ricorrente ritardo, o assenza, dell’orgasmo dopo una fase normale di eccitazione sessuale.

Quando si parla di questo disturbo va sempre tenuto in considerazione il fatto che l’ orgasmo può essere ottenuto attraverso diversi tipi di stimolazione, e che l’intensità e la durata dello stesso variano da persona a persona.

 

Le donne possono avere un orgasmo clitorideovaginale o provocato dalla combinazione dei due. 

 

L’orgasmo clitorideo è il più comunemente sperimentato e il più raggiungibile da tutte le donne. Il clitoride è esposto, può essere stimolato facilmente e velocemente e, una volta raggiunto l’orgasmo, il corpo è pervaso da un senso di calore ed elettricità. 

Alcune donne comunque hanno un clitoride più sensibile rispetto ad altre e la sua stimolazione può essere vissuta come irritante e causare disagio piuttosto che piacere.

 

L’orgasmo vaginale, invece, è molto meno frequente (20-30%) ed è legato alla penetrazione durante il rapporto. 

La pressione e la frizione estese all’area della parete frontale della vagina, identificata come il tanto dibattuto punto G, provoca un orgasmo più intenso caratterizzato da una sensazione di profonda pulsazione.

Alcuni autori (Graber e Kline-Graber, 1979) hanno sostenuto la possibilità che l’anorgasmia femminile possa essere legata ad una scarsa tonicità dei muscoli che sarebbero deputati alla contrazione dei muscoli nella fase dell’orgasmo.

 

Secondo altri invece (Kaplan e coll.) anche le donne che soffrono di anorgasmia nella maggior parte dei casi sono sessualmente sensibili, ossia possono provare sensazioni erotiche ed avere una abbondante lubrificazione e turgore genitale, devono  imparare  a raggiungere l’orgasmo dal momento che la capacità di raggiungere un orgasmo può non essere innata nelle donne come lo è nell’uomo, questo è anche il motivo per cui l'anorgasmia può essere più diffusa nelle donne giovani.

 

Quando una donna impara come raggiungere l’orgasmo, è raro che perda questa capacità, a meno che non intervengano fattori interferenti quali una scarsa comunicazione sessuale, l'ansia da prestazione, un conflitto relazionale, un’esperienza traumatica, un disturbo dell’umore o una condizione medica generale tutte condizioni che possono interferire col funzionamento spontaneo proprio del riflesso orgasmico. 

 

Ad un livello più profondo possono inoltre essere presenti censure inconsce riguardanti il piacere sessuale e  il timore di perdere il controllo.

In alcuni casi il disturbo si associa a più complesse dinamiche relazionali e di coppia.

 

Se l’anorgasmia è una condizione che persiste da sempre possiamo parlare di anorgasmia primaria, se invece è comparsa successivamente si parla di anorgasmia acquisita o secondaria.

 

Si stima che mediamente il 24 % delle donne hanno difficoltà nel raggiungimento dell’orgasmo; si può affermare quindi che l’anorgasmia costituisce un problema comune nelle donne, forse quello più frequente.

 


Psicologo Bologna